Parrocchia Madonna della Tosse
arte e bellezza
Parrocchia Madonna della Tosse
Largo Adone Zoli 1 50129 Firenze
055 571168 D. Paolo arzani 3299240310
BREVI CENNI STORICO-ARTISTICI
La Chiesa della Madonna della Tosse deve il suo nome ad una piccola tavola dipinta raffigurante la ‘Madonna col Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria e San Giovanni Battista’ (FOTO), oggi allocata all’interno, oggetto di grande devozione, attestata già dal XVI secolo, da parte delle madri di fanciulli colpiti dalla pertosse. Alcuni riportano che la tavoletta sia più antica e riferibile al XIII secolo.
Fonti storiografiche riferiscono che nel 1534, tra le macerie di un piccolo Borgo in prossimità della porta San Gallo, dove sorgeva la chiesa e il monastero di Santa Maria del Popolo, distrutti nel 1529 in occasione dell’assedio di Firenze da parte dell’esercito imperiale di Carlo V d’Asburgo, all’interno di un tabernacolo fu ritrovata l’immagine, verosimilmente risalente agli inizi del ‘500, ma la cui memoria si colloca in tempi antichi, financo al XIII secolo.
Nel 1595 a Firenze si manifestò un’epidemia di pertosse che colpì anche i figli della granduchessa Cristina di Lorena (1565-1636). La piccola tavola lignea viene portata a Palazzo Pitti, all’epoca dimora dei Granduchi, dove si verificano delle guarigioni che contribuiscono ad accrescere la fama taumaturgica dell’immagine. Questa in seguito viene data in custodia alle Monache di san Clemente in via San Gallo e si erige per custodirla un piccolo oratorio nominato della ‘Madonna della Tosse’, fuori dalle mura in prossimità del Mugnone. Accrescendo la devozione popolare della piccola tavola anche questa sistemazione diviene insufficiente e si progetta e realizza un nuovo edificio posto in vicinanza sempre del Mugnone e del Ponte Rosso.
veniamo anche noi…
Nel 1595 la Chiesa nel viene concessa in custodia ai monaci agostiniani di San Jacopo tra Fossi, provenienti dal Convento di San Gallo.( accanto foto dell’immaginetta)
La fama della sacra immagine è attestata anche da una incisione che riproduce il piccolo dipinto. Nel cartiglio sottostante l’effigie si legge: “ VERO RITRATTO DELLA BEATISSIMA, E MIRACOLOSISSIMA IMMAGINE DI / MARIA VERGINE, DETTA DELLA TOSSA, ESISTENTE NELLA CHIESA DE' R.R. / PADRI DI SAN IACOPO TRA' FOSSI FUORI DELLA PORTA A SAN GALLO, / PER LA DI CUI INTERCESSIONE, E PATROCINIO SONO RESTATI DAL DETTO MALE / DELLA TOSSA LIBERATI MOLTI DI LEI DIVOTI, MA PARTICOLARMENTE NELL' / ANNO 1595 CON GRAZIA SPECIALE LA SERENISSIMA CRISTINA DI LORENA, / GRANDUCHESSA DI TOSCANA, / CON TRE PRINCIPI DI LEI FIGLI.” (FOTO)
L’edificio
Il progetto del nuovo edificio, iniziato nel 1603, viene attribuito a Gherardo Mechini (notizie 1589-1619), architetto ed ingegnere appartenente alla seconda generazione del Manierismo fiorentino, la cui opera è caratterizzata da esiti stilistici che derivano dal linguaggio buontalentiano e dal clima culturale determinato dalla Controriforma. L’interno è ad aula unica (FOTO). Due altari (FOTO) ornano le pareti laterali, uno costruito nel 1621, l’altro speculare eretto nel 1646 e testimoniano questa fase costruttiva dell’edificio.
Il Portico
La facciata (FOTO) a capanna, rivolta a sud-ovest, è sormontata da un frontone triangolare con al centro un finestrone a centina ribassata, ai cui lati si trovano due finte finestre con cornici modanate. E’ caratterizzata da un portico definito da cinque arcate, tre sul fronte, da colonne e pilastri angolari tuscanici, decorati da cartigli e rosette. Agli angoli, nei due cartigli, a lettere capitali, si leggono le seguenti iscrizioni: “FABRITIUS COLLOTUS/MDCXXXX” (FOTO). Agli angoli lo stemma di Fabrizio Colloredo, committente dell’opera, personaggio di rilievo della corte medicea, del quale è nota la cappella in SS. Annunziata. Nel fregio della sovrastante trabeazione del portico, ancora in caratteri capitali si legge: “DEO ET REGINAE MUNDI MARIAE” (FOTO).
Autore del portico è l’architetto Matteo Nigetti (Firenze 1570- 1649), allievo di Bernardo Buontalenti, che già molto giovane fu attivo nei maggiori cantieri medicei, fra cui la Cappella funebre di San Lorenzo con l’incarico, che mantenne fino alla morte, di ‘architetto della Real Cappella’.
E’ sua opera la facciata della chiesa di Ognissanti (1635-37). A lui, oltre che al portico della Madonna della Tosse, si devono le realizzazioni di altri due portici di chiese ‘ fuori le mura’: San Domenico (1635) e San Girolamo (1634) di Fiesole.
Secc. XVII-XIX
All’altare maggiore, originariamente ligneo, viene descritto il tabernacolo con l’immagine della Madonna della Tosse “messo in mezzo da alcune figure dipinte dal Cavalier Currado (…) rappresentanti S. Agostino, S. Nicola da Tolentino, S. Gallo abate, S. Cristina (…) ed alla sinistra S. Giovanni Gualberto, S. Francesco d’Assisi, S. Lorenzo Martire, e alcuni Angioli” (D. Moreni). L’autore del dipinto, che secondo la descrizione del Moreni incorniciava l’immagine miracolosa, è Francesco Curradi (Firenze 1570-1661) autore di una ragguardevole quantità di dipinti, uno degli interpreti più prolifici della pittura devota fiorentina del Seicento. Andato disperso, il dipinto con i Santi del Curradi tutt’oggi risulta non ritrovato.
Nel 1715 l’altare ligneo è sostituito con uno di marmo.
1780-1790 In questo periodo vennero attuate le prime soppressioni dal Granduca Leopoldo di Lorena e la chiesa della Madonna della Tosse fu soppressa e sconsacrata, l’immagine votiva trasferita nella Chiesa di San Marco Vecchio.
1815-1850 La Madonna della Tosse viene riaperta al culto e dichiarata succursale di San Marco Vecchio, nel 1847 viene ricordata affidata al suo parroco don Antonio Serafini.
Fine sec. XIX - inizio XX
Con Firenze capitale (1865-1870) all’architetto Giuseppe Poggi viene affidato il progetto di un piano di ampliamento della città, che dispone peraltro l’abbattimento della cinta muraria arnolfiana. La zona dove sorge la chiesa della Madonna della Tosse è coinvolta, per la sua posizione, nel piano di ingrandimento e ammodernamento della città con la costruzione dei nuovi quartieri, da realizzare al di là del tracciato della mura. Evidenzia questo aspetto la “Veduta a volo d’uccello di piazza San Gallo secondo il progetto di Giuseppe Poggi” (Museo di Palazzo Vecchio) di N. Sanesi (FOTO sanesi) dove si evidenzia che l’assetto della zona era ormai definito dai nuovi progetti urbani. In questi anni, e precisamente nel 1868, viene ricostruito anche il ponte sul Mugnone in mattoni rossi, che il Vasari ricorda come opera del Tribolo, con un più ampio ponte in pietra. Una foto del 1910 ca. ci restituisce un’immagine del ponte con la due barriere daziarie ancora presenti. (FOTOponterosso)
Anche la Chiesa della Madonna della Tosse in questi anni è oggetto di un ampliamento nella parte presbiteriale, seguendo quello stile neorinascimentale molto apprezzato all’epoca. Al di là dell’arcone in muratura si apre un’area decorata a festoni fogliacei che poggia su pilastri scanalati e decorati da capitelli corinzi. Quest’area include un’abside semicircolare catinata, in alto si sviluppa una cornice che segue il perimetro della struttura decorata da medaglioni in terracotta a bassorilievo raffiguranti volti di cherubini alati (FOTO).
Per il progetto della ristrutturazione dell’area presbiteriale viene indicato il nome di uno degli architetti che collaborarono ai cantieri poggiani di Firenze capitale, Guglielmo Galanti, la cui opera più famosa, riferibile al 1882, è la copertura in vetro e ferro dell’arena del Politeama Vittorio Emanuele II, dal 1929 Teatro Comunale Fiorentino.
In questo ambito di lavori si inserisce l’attività di Francesco Collina (1850 ca. / 1910 ca.), scultore e modellatore in terracotta, del quale abbiamo poche notizie, se non che apparteneva ad una nota famiglia faentina di ceramisti, specializzati in copie di opere antiche eseguite in terracotta. Di questo autore nella Madonna della Tosse rimangono due grandi altorilievi e le 14 Stazioni della Via Crucis.
Nell’altare secentesco della parete destra della Chiesa è l’altorilievo raffigurante “Apparizione di Gesù Bambino a Sant’Antonio da Padova” (FOTO), sul bordo della porta in basso a sinistra la firma e la data: “Francesco Collina Inventò e Modellò 1897 - Francesco Collina “, nell’altro altare speculare nel lato sinistro un altorilievo raffigurante “Sacra famiglia” (FOTO) con una iconografia particolare che vede Gesù nella bottega di Giuseppe alla presenza di Maria. In basso nell’ angolo in basso a destra l’iscrizione: “Inventò Modellò/ Prof. Francesco Collina/ 1907 - Francesco Collina – “
Nelle pareti dell’aula della chiesa sono murate le Quattordici Stazioni della “Via Crucis” (FOTO)opera del Collina che le firma incidendole in alto a destra. Si tratta di tavolette rettangolari delimitate dal motivo di una cornice sagomata e dentellata.
Secolo XX
Il 20 luglio 1943 la chiesa della Madonna della Tosse è costituita parrocchia.
Dal 1954 è parroco don Angelo Chiaroni fino al 2000, anno della sua morte. A partire da questi anni la chiesa, dal punto di vista artistico, vede alcuni interventi di inserimento di opere contemporanee, in parte dovute alle nuove esigenze liturgiche come la ristrutturazione del presbiterio, con il rifacimento dell’intera pavimentazione in cotto. Il 10 ottobre 1987 viene consacrata dall’arcivescovo Silvano Piovanelli.
Opere visibili all’interno della chiesa
“San Giovanni Battista” di Sineo Gemignani (Livorno 1917-Empoli 1973) (FOTO) nella parete sinistra sopra il Fonte battesimale. Tecnica pittorica: affresco.
Si tratta dell’opera di un artista formatosi all’istituto d’Arte di Porta Romana dove privilegia le lezioni di Giuseppe a Lunardi, docente di Pittura decorativa. Alla sua formazione contribuì la frequentazione del pittore Virgilio Carmignani e con lui altri suoi allievi empolesi. L’opera del Gemignani, nel dopoguerra, si fonda su un’attenta indagine della realtà con particolare attenzione alle tematiche civili e sociali, nell’uso privilegiato della tecnica dell’affresco, fra evocazione della tradizione rinascimentale e moderno naturalismo.
Le opere di Renzo Crivelli
Numerose sono le opere di Renzo Crivelli presenti nella chiesa della Madonna della Tosse, spesso con la collaborazione della moglie la scultrice Katherine Lester: si tratta di opere di arredo liturgico, dipinti, vetrate policrome. Nella presentazione della Mostra di pittura monografica dell’artista ‘Un Cammino nel Novecento’ a Palazzo Medici Riccardi del 2012 si legge: “la Chiesa della Madonna della Tosse reca impresso il suo timbro di artista moderno con un retaggio rinascimentale.”
Renzo Crivelli nacque a Sarsina nel 1911, ma si trasferì a Firenze nell’infanzia. Fu all’Accademia di Belle Arti di Firenze allievo di Felice Carena e compagno di studi di Pietro Annigoni. Già attivo negli anni Trenta dove si fece notare dalla critica artistica fiorentina, nel dopoguerra fu uno dei più attivi protagonisti del cenacolo culturale “Chiostro Nuovo”, un’associazione nata per sostenere un rinnovamento culturale attraverso il magistero cristiano insieme a La Pira, Bargellini, Padre Balducci e artisti come Pietro Parigi, i fratelli Sanzio e Goffredo Trovarelli, Bruno Bramanti. Il maestro si spense nel luglio del 1997.
Fonte Battesimale in pietra serena scolpita e bronzo fuso, opera di Renzo Crivelli e Katherine Lester co (FOTO). L’opera si caratterizza per la sobria struttura in pietra finemente scanalata e recante al centro del basamento una cartella scolpita a bassorilievo raffigurante “Noè entra nell’Arca con coppie di animali” e sopra il coperchio bombato del Fonte l’”Agnus Dei”.
Basamento per Cero Pasquale in pietra serena, opera del 1976 (FOTO)
Ambone in pietra serena, 1976 (?)
Vetrate nell’abside: Finestra centinata raffigurante la Colomba dello Spirito ed il Simbolo Mariano
Finestra di forma rotonda
Dal quotidiano La Nazione del 1950
Sineo Gemignani (1917-1973) ,
Giovanni Battista 1950