Parrocchia Madonna della Tosse
…un po' di storia
Parrocchia Madonna della Tosse
Largo Adone Zoli 1 50129 Firenze
055 571168 D. Paolo arzani 3299240310
La parrocchia Madonna della Tosse nacque il 20 luglio 1943 da una costola della parrocchia di San Marco Vecchio per decisione del card. Elia Dalla Costa. All’epoca la popolazione della nuova comunità ecclesiale raggiungeva il numero di 5.000 anime appartenenti a ceti sociali diversi, da quelli medio alti che abitavano nelle zone di via Pascoli-viale Don Minzoni e via Puccinotti-XX Settembre, a quelli di estrazione operaia o comunque nettamente più umili di via Faentina e Vicolo del Barbi. Su questi ultimi, sospetti di attività ai margini della legalità se non proprio al di là dei suoi confini e anche di simpatie sovversive, vigilava una caserma dei Carabinieri il cui ingresso era in via del Pellegrino, ma le cui occhiute finestre sovrastavano il Vicolo nell’intento di controllarne il movimento. Sullo scorcio della guerra infatti qui si era consumata una vendetta sanguinosa nei confronti di quello che la voce popolare additava come un informatore dei Fascisti.
Il primo parroco fu don Bruno Vignozzi, figura di pastore energica che dotò la neonata comunità dei servizi e delle strutture essenziali, riuscendo in particolare ad acquisire i locali in via Faentina 32, la cosiddetta “Scuola Tedesca” dall’intitolazione che l’edificio portava prima della guerra quando ospitava appunto un istituto privato di istruzione in lingua germanica. La costituzione della nuova comunità ecclesiale pose a contatto stretto laici impegnati in associazioni, movimenti e gruppi diversi, non sempre comunicanti fra di loro e gelosi dei propri carismi: don Vignozzi e il giovane vice parroco (dal 1946) don Angelo Chiaroni si adoperarono nei primi tempi per superare questa frammentazione originaria, che caratterizzava in senso negativo la parrocchia, creando un embrione di Consiglio pastorale nel quale le varie anime si potevano confrontare e coordinare.
Alla morte di don Vignozzi nel 1954 gli successe don Chiaroni, destinato a restare qui parroco per quasi mezzo secolo. Sotto la sua guida la parrocchia seguì con entusiasmo i lavori del Concilio Vaticano II attraverso incontri assembleari animati da personalità rilevanti della Chiesa fiorentina del tempo, fra le quali don Divo Barsotti, padre Giovanni Vannucci, don Luigi Rosadoni, Mario Gozzini, nonché da quelli di esponenti del mondo protestante come i pastori Emmanuele Paschetto e Luigi Santini. Alla Madonna della Tosse in quegli anni si potevano incrociare, in sacrestia, Giorgio La Pira, don Lorenzo Milani, Gianfranco Meucci e poi sempre più spesso il giovane scolopio padre Ernesto Balducci che qui sarà accolto nel periodo fra il ’68 e il ’73 per la celebrazione della liturgia domenicale mentre gli altri luoghi di culto fiorentini gli restavano praticamente interdetti. La ventata di rinnovamento conciliare indusse don Chiaroni e il gruppo sempre più numeroso di giovani laici che intorno a lui si raggruppava ad una profonda ristrutturazione della vita parrocchiale: non più i movimenti, l’oratorio, la filodrammatica e il teatrino, tollerate solamente le pratiche devozionali della religiosità popolare, mentre l’attività parrocchiale si veniva articolando intorno a tre settori portanti, la liturgia, la catechesi e la carità, per ognuno dei quali fu nominato un responsabile laico che rispondeva direttamente al parroco. La ristrutturazione architettonica imposta dalla nuova liturgia offrì l’occasione per spogliare la chiesa dei polverosi paludamenti che la opprimevano: ripiegati per sempre i pesanti tendaggi, in soffitta le statue di cartapesta delle varie Madonne con le relative candeline, cancellati i finti finestroni e le finte colonne dipinte sul muro che ora splendeva di un rinnovato biancore. Ma la novità più grossa, introdotta negli anni ‘70, fu l’istituzione dei cosiddetti “Gruppi di ascolto”, gruppi di laici, uomini e donne, composti ognuno da 10/15 unità, che si riunivano nelle abitazioni private per discutere dei problemi della fede alla luce della Parola; i Gruppi Sinodali voluti dal card. Piovanelli per la Sinodo degli anni 1988-92 ebbero come modello queste micro-comunità laicali sperimentate da tempo alla Madonna della Tosse. In Parrocchia in quegli anni, al massimo del loro sviluppo, i Gruppi così costituiti furono 17 e radunarono circa 220 persone. Nel frattempo però la popolazione parrocchiale era calata intorno alle 3.500 unità, complice il diffondersi dell’affitto a studenti fuori sede e la trasformazione di unità abitative in uffici. Un altro campo di impegno parrocchiale in quegli anni fu il dialogo ecumenico, essendo don Chiaroni il responsabile della Commissione diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo.
Alla morte di don Angelo il 31 marzo 2000 prese il suo posto don Giacomo Stinghi che da qualche tempo aiutava in parrocchia per le liturgie. Dal 1980 don Stinghi dirigeva il Centro di Solidarietà fiorentino (CEIS), organismo voluto dal card. Benelli per aiutare i tossicodipendenti a liberarsi dalla droga in un momento nel quale le istituzione statali erano ancora semplici spettatrici del fenomeno. Il CEIS aveva in uso dalla parrocchia Madonna della Tosse i locali in via Faentina 32, l’ex Scuola Tedesca, trasformati in comunità terapeutica diurna, una destinazione che sulle prime aveva suscitato grande ostilità e scontento fra la popolazione locale, prima che ne venisse chiaramente alla luce tutta l’importanza. Pur con uno stile diverso dettato dalla differente personalità, don Stinghi proseguì l’impostazione pastorale voluta da don Chiaroni solo accentuando l’impegno nel sociale, secondo quella che era stata la sua esperienza personale, soprattutto in riferimento al nuovo fenomeno degli immigrati. Egli inoltre aprì la comunità parrocchiale al dialogo interreligioso con particolare attenzione all’Islam, proseguendo quindi sulla strada tracciata dal suo predecessore. Dal 2019 gli fu affiancato come reggente il gesuita padre Ennio Brovedani direttore dell’Istituto Stensen, il centro culturale situato in viale Don Minzoni nelle adiacenze del territorio parrocchiale.
Nel 2023 infine è stato nominato alla guida della Madonna della Tosse don Gherardo Gambelli, al ritorno in diocesi dopo un soggiorno di dodici anni in Ciad. Don Gherardo ha esercitato qui il suo ministero soltanto per pochi mesi: creato arcivescovo di Firenze da papa Francesco nell’aprile 2024, egli ha lasciato il posto all’attuale parroco don Paolo Arzani, già parroco di Santa Lucia sul Prato.
veniamo anche noi…